Il Cairo - Alla scoperta del Mondo Antico e non solo

04.10.2024

L'estate e la mia incessante voglia di viaggiare mi hanno portato, ad Agosto, alla scoperta di una città meravigliosa che mai avrei pensato potesse stimolare così tanto la mia curiosità.

Benvenuti al Cairo: la "porta d'oriente"

La vibrante capitale dell'Egitto, è una città che incanta e affascina con la sua straordinaria fusione di storia antica e vita moderna. Situata sulle rive del maestoso fiume Nilo, questa metropoli è un crocevia di culture, tradizioni e innovazioni che si intrecciano in un mosaico unico e affascinante.

Passeggiando per le strade del Cairo, si può percepire il peso della storia che permea ogni angolo. Dalle maestose Piramidi di Giza, che dominano l'orizzonte con la loro imponenza millenaria, ai tesori nascosti del Museo Egizio, dove i segreti dei faraoni attendono di essere scoperti. Il Cairo offre un viaggio indimenticabile attraverso le epoche.

Ma queta meravigliosa città non è solo storia, è un luogo vivace e dinamico dove la modernità si mescola armoniosamente con le tradizioni. I mercati brulicanti di Khan El Khalili offrono un'esperienza sensoriale unica, con i loro colori vivaci, i profumi esotici e i suoni incessanti. Qui, potrete trovare di tutto, dai gioielli artigianali alle spezie aromatiche, immergendovi nella cultura locale. La scena artistica contemporanea del Cairo è altrettanto affascinante, con gallerie d'arte, teatri e una movimentata vita notturna che riflettono l'energia creativa della città.

I cairoti sono noti per la loro ospitalità e calore, un sorriso gentile e un caloroso "benvenuto" vi accompagneranno ovunque andiate. Che siate in un caffè tradizionale a sorseggiare un tè alla menta o a gustare le delizie della cucina egiziana in un ristorante locale, vi sentirete sempre accolti come a casa.

Il Museo Egizio

Accompagnati dal mitico Mohamed, guida seria e professionale, la prima tappa del mio viaggio è stato il Museo Egizio il quale è considerato uno dei musei più importanti e affascinanti del mondo. Fondato nel 1902, esso ospita la più vasta collezione di reperti dell'antico Egitto, offrendo ai visitatori un viaggio indimenticabile attraverso millenni di storia e cultura.

Il museo è ospitato in un imponente edificio neoclassico progettato dall'architetto francese Marcel Dourgnon. Situato in Piazza Tahrir, è facilmente riconoscibile per la sua facciata maestosa e i suoi interni eleganti. L'edificio stesso è un'opera d'arte, con ampie sale espositive e soffitti alti che creano un'atmosfera solenne e suggestiva.

Con oltre 120.000 oggetti esposti, il Museo Egizio del Cairo offre una panoramica completa della civiltà egizia, dai primi insediamenti preistorici fino al periodo greco-romano, toccando tutte le 30 dinastie che si avvicendarono nel governo del paese . Tra i reperti più celebri, spiccano:

  • Il Tesoro di Tutankhamon: scoperto nel 1922 da Howard Carter, il tesoro del giovane faraone è uno dei punti salienti del museo. La maschera funeraria d'oro massiccio di Tutankhamon è forse l'oggetto più iconico dell'intera collezione. Purtroppo nella grande stanza che ospita il tesoro, per varie ragioni, non è consentito fare foto quindi sarà impossibile immortalare le ricchezze contenute al suo interno.
  • Le Mummie Reali: il museo ospita una straordinaria collezione di mummie reali, tra cui quelle di faraoni famosi come Ramses II e Seti I. Questi reperti offrono uno sguardo affascinante sulle pratiche funerarie e sulle credenze religiose degli antichi Egizi.
  • La Stele di Rosetta: una replica della famosa stele che permise a Jean-François Champollion di decifrare i geroglifici egizi. L'originale è conservato al British Museum di Londra, ma la copia esposta al Cairo è comunque un'importante testimonianza storica. Durante la visita al museo ho chiesto alla mia guida perché la stele originale non si trovasse in Egitto ed egli mi ha spiegato che per trovare la risposta era necessario fare un salto indietro fino al 1798, quando Napoleone guidava le milizie francesi alla conquista dell'Egitto che allora faceva parte dell'impero ottomano. Le forze conquistatrici comprendevano scienziati e storici che avanzavano anch'essi nel Paese per documentare i ritrovamenti. Gli egittologi raccolsero un gran numero di manufatti antichi che volevano portare in patria, inclusa la Stele di Rosetta. Ma anche gli inglesi miravano all'Egitto e nel 1801 prevalsero sulle truppe francesi. A quest'ultimi fu consentito di ritirarsi, consegnando però la collezione di oggetti antichi che avevano raccolto. Così nel 1802 la stele di Rosetta raggiunse l'attuale capitale del Regno Unito dove fu subito esposta al British Museum.

Il museo è organizzato in diverse sezioni tematiche che coprono vari aspetti della vita e della cultura egizia:

  • Arte e scultura: questa sezione include statue, rilievi e altri manufatti artistici che mostrano l'evoluzione dell'arte egizia attraverso i secoli.
  • Religione e mitologia: qui si possono ammirare oggetti sacri, amuleti e testi religiosi che illustrano le credenze spirituali degli Egizi.

  • Vita quotidiana: una collezione di oggetti di uso quotidiano, come utensili, abiti e giocattoli, che offre uno spaccato della vita comune nell'antico Egitto.

Il Museo Egizio del Cairo non è solo un luogo di conservazione, ma anche un centro di ricerca e di educazione. Ogni anno, migliaia di visitatori da tutto il mondo vengono a scoprire i tesori dell'antico Egitto, rendendo questo museo una tappa imprescindibile per chiunque sia appassionato di storia e archeologia.

Il papiro e la sua lavorazione

La seconda tappa del mio viaggio è stata un vecchio negozio di papiri. Questa volta Mohamed ci ha affidato ad una giovane commessa che, prima ci ha mostrato la quantità esorbitante di papiri esposti, dopodiché ci ha spiegato il processo di lavorazione della pianta con tanto di dimostrazione pratica.

Il papiro era utilizzato dagli antichi Egizi per creare un materiale simile alla carta. La lavorazione del papiro è un processo affascinante composto da una serie di passaggi:

  • Raccolta della pianta: La pianta di papiro, scientificamente nota come Cyperus papyrus, cresceva abbondantemente nelle paludi del delta del Nilo. Gli Egizi raccoglievano gli steli della pianta, che potevano raggiungere anche i 5 metri di altezza.
  • Preparazione delle strisce: dopo aver rimosso la corteccia esterna, si tagliava la parte interna del fusto in strisce sottili e lunghe. Queste strisce venivano poi disposte in due strati: uno orizzontale e uno verticale.
  • Pressatura e incollaggio: le strisce venivano bagnate con acqua e un liquido colloso naturale, poi pressate insieme su una tavola di legno. Questo processo permetteva alle fibre di amalgamarsi grazie ai succhi naturali della pianta, senza bisogno di colla aggiuntiva.
  • Esiccazione: una volta pressate, le strisce venivano lasciate essiccare al sole. Questo processo di essiccazione rendeva il foglio di papiro resistente e flessibile.
  • Rifinitura: dopo l'essiccazione, i fogli di papiro venivano levigati con una pietra o un altro strumento liscio per ottenere una superficie adatta alla scrittura.

Il risultato finale era un materiale scrittorio durevole e versatile, utilizzato per documenti, libri e altri testi importanti. La carta di papiro rappresentò una vera e propria rivoluzione nel campo della scrittura, poiché risultava facilmente pieghevole e trasportabile.

Tra i vari papiri esposti, raffiguranti le antiche divinità Egizie o momenti della storia di questo popolo straordinario, uno in particolare ha attirato la mia attenzione: La Pesatura del Cuore.

Conosciuta anche come psicostasia, essa è una delle leggende più affascinanti dell'antico Egitto. Questo rito rappresentava il momento del giudizio per i defunti, descritto nel Libro dei Morti.

Dopo la morte, l'anima del defunto veniva condotta nella sala del tribunale di Osiride, il dio dell'oltretomba dove avrebbe dovuto affrontare il giudizio divino. Al centro della sala si trovava una grande bilancia dove su un piatto veniva posto il cuore del defunto, simbolo delle sue azioni e dei suoi sentimenti durante la vita, mentre sull'altro piatto veniva posta una piuma, simbolo della dea Maat, rappresentante della verità e della giustizia. Il dio Anubi, protettore dei morti, sorvegliava la pesatura: se il cuore era più leggero o uguale alla piuma significava che il defunto aveva vissuto una vita giusta e poteva accedere ai Campi dei Giunchi, una sorta di paradiso egizio. Se invece il cuore era più pesante, significava che il defunto aveva commesso troppe colpe. Il dio Thot, scriba degli dei, registrava il risultato della pesatura. Se il cuore risultava colpevole, veniva dato in pasto ad Ammit, una creatura mostruosa con testa di coccodrillo, corpo di leone e parte posteriore di ippopotamo. Questo destino rappresentava la distruzione definitiva dell'anima.

La Pesatura del Cuore non era solo un rito religioso, ma anche un potente simbolo morale. Insegnava agli Egizi l'importanza di vivere una vita giusta e onesta, poiché ogni azione avrebbe avuto conseguenze nell'aldilà.

L'Altopiano di Giza

La terza tappa, nonché la più suggestiva a mio avviso, è stata l'Altopiano di Giza. Situato alla periferia del Cairo, è uno dei siti archeologici più iconici e affascinanti del mondo. Questo altopiano ospita le famose Piramidi di Giza, la Grande Sfinge e altre strutture antiche che risalgono a oltre 4.500 anni fa.

Le tre piramidi principali dell'altopiano sono quelle di Cheope (Khufu), Chefren (Khafre) e Micerino (Menkaure).

La Piramide di Cheope, conosciuta anche come la Grande Piramide di Giza, è una delle strutture più iconiche e misteriose del Mondo Antico. Costruita intorno al 2560 a.C. durante il regno del faraone Cheope, è la più antica e la più grande delle tre piramidi principali della necropoli di Giza. Originariamente raggiungeva un'altezza di circa 146,6 metri, ma oggi misura intorno ai 138,8 metri a causa della perdita del rivestimento esterno e della sommità. Ogni lato della base misura pressappoco 230,4 metri, e la struttura copre una superficie di circa 53.000 metri quadrati. È composta da circa 2,3 milioni di blocchi di pietra, ciascuno del peso medio di 2,5 tonnellate. La costruzione della piramide è un'impresa straordinaria che ha richiesto un'organizzazione e una manodopera senza precedenti. Secondo lo storico greco Erodoto, furono impiegati approssimativamente 100.000 uomini per un periodo di 20 anni. Gli egittologi moderni ritengono che la piramide sia stata costruita utilizzando rampe di terra e mattoni che permettevano di sollevare i pesanti blocchi di pietra fino alla loro posizione finale. L'interno della piramide è altrettanto affascinante quanto l'esterno. La struttura comprende tre camere principali: la Camera del Re, la Camera della Regina e una camera sotterranea incompiuta. La Camera del Re, situata quasi al centro della piramide, è costruita interamente in granito e ospitava il sarcofago del faraone. La Grande Galleria, un corridoio ascendente che conduce alla Camera del Re, è un'altra caratteristica notevole, con le sue pareti alte e inclinate. Recentemente, grazie alla tecnologia della radiografia muonica, è stato scoperto un nuovo corridoio all'interno della piramide. Questo passaggio, lungo più o meno 9 metri, potrebbe condurre a ulteriori camere nascoste, aumentando il mistero e l'interesse per questa antica meraviglia. La Piramide di Cheope non è solo un capolavoro di ingegneria antica, ma anche un simbolo del potere e della divinità del faraone. È l'unica delle Sette Meraviglie del Mondo Antico a essere giunta fino a noi, testimoniando la grandezza della civiltà Egizia. La sua costruzione riflette una profonda conoscenza dell'astronomia e della geometria, con l'orientamento perfetto dei suoi lati ai punti cardinali. 

La Piramide di Chefren, costruita durante il regno del faraone Chefren (figlio di Cheope), che regnò dal 2558 al 2532 a.C., questa piramide è la seconda più alta e la seconda più grande delle Piramidi di Giza. Originariamente raggiungeva un'altezza di circa 143,5 metri, ma oggi misura intorno ai 136,4 metri a causa della perdita del rivestimento esterno e della sommità. La base della piramide misura pressappoco 215,5 metri per lato, coprendo una superficie di circa 46.000 metri quadrati. È composta da blocchi di calcare e granito, con un peso medio di circa 2,5 tonnellate ciascuno. La struttura interna comprende una camera funeraria principale, situata quasi al centro della piramide, che ospitava il sarcofago del faraone. Essa è costruita interamente in granito e presenta un soffitto a volta. Accanto alla piramide si trova il tempio funerario di Chefren, che faceva parte di un complesso più ampio comprendente anche una piramide satellite e una serie di mastabe (tombe a forma di panca) per i nobili e i funzionari. Il tempio funerario è collegato alla piramide da una strada rialzata, che veniva utilizzata durante le cerimonie funebri. Il complesso include anche la famosa Sfinge di Giza, che si ritiene rappresenti il faraone Chefren stesso.

La Piramide di Micerino, è la più piccola del complesso dell'altopiano di Giza. Costruita durante il regno del faraone Micerino (figlio di Chefren), che regnò intorno al 2510 a.C., essa originariamente raggiungeva un'altezza di circa 65,5 metri, ma oggi misura intorno 61 metri a causa della perdita del rivestimento esterno e della sommità. La base della piramide misura pressappoco 108,5 metri per lato, coprendo una superficie di circa 11.700 metri quadrati. È composta da blocchi di calcare e granito, con un peso medio di 2,5 tonnellate ciascuno. Anche in questo caso la struttura interna comprende una camera funeraria principale, situata quasi al centro della piramide, che ospitava il sarcofago del faraone. Come per la piramide di suo padre, all'esterno è collocato un tempio funerario.

Le Piramidi di Giza sono avvolte da numerose leggende. Una delle più affascinanti riguarda la maledizione del faraone, secondo cui chiunque disturbi il sonno eterno dei faraoni sarà colpito da sventure. Un'altra curiosità riguarda la precisione con cui sono state costruite: la Grande Piramide è allineata con i punti cardinali con una precisione sorprendente.

L'allineamento delle Piramidi di Giza con le stelle è un argomento affascinante che ha suscitato l'interesse di studiosi e appassionati di astronomia per decenni. Una delle teorie più accreditate è la cosiddetta "teoria della correlazione di Orione", proposta dal ricercatore britannico Robert Bauval negli anni '80. Secondo questa teoria, le tre piramidi principali sono allineate in modo tale da riflettere la disposizione delle tre stelle centrali della Cintura di Orione (Alnitak, Alnilam e Mintaka). Questa correlazione non sarebbe casuale, ma intenzionale, poiché Orione era associato al dio Osiride, una delle divinità più importanti del pantheon egizio. Bauval ha osservato che la disposizione delle piramidi non è perfettamente lineare, ma presenta una leggera deviazione, simile a quella delle stelle della Cintura di Orione. Inoltre, ha notato che l'orientamento delle piramidi rispetto al Nilo potrebbe rappresentare la Via Lattea, creando un parallelismo tra il cielo e la terra. L'allineamento delle piramidi con le stelle avrebbe avuto un significato sia astronomico che religioso. Gli antichi Egizi credevano che il faraone, dopo la morte, ascendesse al cielo per unirsi agli dei. La Cintura di Orione, associata a Osiride, rappresentava il destino celeste del faraone. Questo allineamento avrebbe quindi simboleggiato il viaggio del faraone verso l'immortalità e la sua unione con le divinità celesti. Nonostante la popolarità della teoria della correlazione di Orione, essa non è universalmente accettata. Alcuni archeologi e astronomi ritengono che l'allineamento delle piramidi possa essere spiegato da considerazioni pratiche e ingegneristiche piuttosto che da motivazioni astronomiche. Tuttavia, la teoria continua a essere oggetto di dibattito e ricerca, mantenendo vivo l'interesse per le antiche conoscenze astronomiche degli Egizi.

La Grande Sfinge è una delle sculture più iconiche e misteriose del mondo antico. Essa rappresenta una figura mitologica con il corpo di un leone e la testa di un uomo, che si ritiene rappresenti il faraone Chefren. La Grande Sfinge è scolpita direttamente nella roccia calcarea della piana di Giza. Misura circa 73 metri di lunghezza, 20 metri di altezza e 19 metri di larghezza. La sua testa è adornata con un copricapo reale, noto come nemes, che era tipico dei faraoni egizi. Il volto, sebbene eroso dal tempo, mostra ancora tracce di colore, suggerendo che un tempo fosse dipinto. La data esatta della sua costruzione è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi. La teoria più accreditata è che sia stata costruita durante il regno del faraone Chefren, intorno al 2500 a.C., come parte del suo complesso funerario. Tuttavia, alcune teorie alternative suggeriscono che la Sfinge possa essere molto più antica, basandosi su segni di erosione che potrebbero essere stati causati dall'acqua piuttosto che dal vento e dalla sabbia. Essa aveva probabilmente una funzione protettiva, vigilando sull'intera necropoli di Giza e sul tempio funerario di Chefren. La combinazione del corpo di leone e della testa umana simboleggiava la forza e l'intelligenza del faraone, elevandolo a una figura divina. Inoltre, la Sfinge era strettamente legata al culto del sole, con il suo orientamento verso est, dove sorge il sole. Come per le piramidi, la Grande Sfinge è circondata da numerosi misteri e leggende. Una delle più famose è quella della "Stele del Sogno", eretta da Thutmose IV tra le zampe della Sfinge. Secondo la leggenda, il giovane principe si addormentò all'ombra della Sfinge e sognò che essa gli prometteva il trono d'Egitto se avesse rimosso la sabbia che la copriva. Al risveglio, Thutmose fece esattamente ciò che gli era stato chiesto e divenne faraone. Un'altra leggenda narra che sotto la Sfinge ci siano passaggi segreti e camere nascoste, che potrebbero contenere tesori inestimabili o antichi documenti. 

Crociera sul Nilo e cucina tipica locale

Il mio soggiorno al Cairo si è poi concluso con una splendida crociera serale sul Nilo dove sono stato intrattenuto da spettacoli, come la celeberrima danza del ventre, e dove ho potuto apprezzare i sapori delle prelibatezze locali come:

  • Il koshari, piatto composto da lenticchie, ceci, riso e pasta, con l'aggiunta di aglio egiziano, aceto e salsa di pomodoro speziata.
  • L'hawawshi, che si compone di pita, tradizionale pane greco, ripiena con carne macinata, cipolle, pepe, prezzemolo e peperoncino, ma è possibile chiedere anche la versione senza quest'ultimo. La carne macinata è generalmente di agnello e manzo.
  • Il ful medames, una crema di fave, cucinate a fuoco lento in apposite pentole di rame, con l'aggiunta in seguito di olio d'oliva, prezzemolo, cipolla, aglio e limone.

Dove ho alloggiato

Per il mio soggiorno al Cairo la scelta è ricaduta sul Nine Pyramids View, struttura situata a Giza, a pochi passi dal complesso delle piramidi. Questo hotel a 3 stelle offre una vista spettacolare sui monumenti antichi, rendendolo una scelta ideale per i turisti che desiderano immergersi nella storia egizia. Le camere sono dotate di comfort moderni, tra cui aria condizionata, TV a schermo piatto e WiFi gratuito. L'hotel dispone anche di un ristorante, un bar e una terrazza panoramica al quinto piano dove gli ospiti possono godersi la vista mozzafiato delle piramidi. Ottimo rapporto qualità prezzo per un viaggio di pochi giorni come il mio.

Conclusioni

Il Cairo, con le sue maestose piramidi, la misteriosa Sfinge e le sue antiche leggende, offre un viaggio indimenticabile nel cuore della storia e della cultura egizia. La città non è solo un tesoro di antichità, ma anche un luogo vibrante dove tradizione e modernità si incontrano. Dalla lavorazione del papiro ai mercati vivaci, dai lussuosi alberghi ai ristoranti che offrono delizie culinarie, ogni angolo del Cairo racconta una storia unica. Che tu sia un appassionato di storia, un amante della buona cucina o semplicemente un viaggiatore curioso, il Cairo ha qualcosa da offrire a tutti. Pianifica il tuo viaggio con attenzione, immergiti nelle sue meraviglie e lasciati affascinare dalla magia di questa città senza tempo. Buon viaggio!


Giuseppe Scognamiglio

PEPITO AROUND THE WORLDGiuseppe Scognamiglio
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